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UNA CORRETTA DIAGNOSI DELL’OSTEOPOROSI
SENZA RADIAZIONI
La tecnologia Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry (R.E.M.S.) è una tecnica innovativa non ionizzante per la diagnosi dell'osteoporosi e per la valutazione del rischio di fratture da fragilità. R.E.M.S., tramite una scansione ecografica dei siti anatomici assiali, femore e colonna, permette di elaborare i segnali ultrasonici nativi grezzi e non filtrati. La tecnologia R.E.M.S. analizza i segnali ultrasonici nel dominio delle frequenze: attraverso una analisi comparativa fra gli spettri ottenuti dal paziente esaminato ed una serie di modelli spettrali di riferimento si ottiene una stima della densità minerale ossea (BMD). L'accuratezza di questa tecnologia per la stima della BMD e del rischio di frattura è stata validata attraverso differenti studi clinici[1][2][3] mediante confronto con la più classica mineralometria ossea computerizzata (MOC), basata su tecnologia DEXA, considerata ad oggi il Gold Standard per la caratterizzazione della resistenza ossea tramite valutazione della massa
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI FRATTURA
La capacità del T-score R.E.M.S. di identificare pazienti a rischio di frattura da fragilità è stata valutata attraverso studi prospettici osservazionali. In particolare, nello studio longitudinale di Adami et al., un gruppo di più di 1.500 pazienti è stato sottoposto sia a scansioni MOC DEXA che a scansioni R.E.M.S., a seguito delle quali questi pazienti sono stati monitorati per un periodo fino a 5 anni col fine di valutare l’incidenza di fratture da fragilità e di studiarne la relazione con i valori di T-score precedentemente ottenuti dalle misure con entrambe le tecnologie. È stata dimostrata la capacità del T-score R.E.M.S. di predire l’occorrenza di fratture da fragilità. Questo significativo risultato ha portato gli autori a conclusioni positive riguardo all’efficacia della tecnologia R.E.M.S. nell’identificazione dei pazienti a rischio di frattura
osteoporotica. Sebbene i test di densità minerale ossea vengano tradizionalmente raccomandati a soggetti di età avanzata (donne di età superiore ai 65 anni e uomini di età superiore ai 70 anni), il deterioramento osseo può dipendere da molteplici fattori di rischio, sia genetici che legati allo stile di vita ed a condizioni di salute particolari. Un aumentato rischio di frattura è infatti osservato in chi segue terapie ormonali ablative, chemioterapiche e a base di corticosteroidi. La probabilità di soffrire di osteoporosi aumenta anche dopo la menopausa, oppure in caso di diabete e insufficienza renale cronica; fratture osteoporotiche sono state inoltre osservate in associazione a gravidanza. In aggiunta, diversi disturbi del comportamento alimentare possono influenzare la massa ossea in maniera importante. Considerando che il picco della densità minerale ossea si raggiunge in giovane età, normalmente tra i 20 ed i 30 anni, il raggiungimento di un picco di massa ossea adeguato in gioventù è molto importante in ottica di prevenzione, per evitare l’insorgere della malattia in età più avanzata
Le indagini ecografiche sono considerate in generale una metodica sicura[17] la cui non invasività è riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità[18] (OMS) secondo cui "la diagnostica ad ultrasuoni è riconosciuta come una modalità di diagnostica per immagini sicura, efficace e molto flessibile, capace di fornire informazioni clinicamente rilevanti riguardo alla maggior parte dei tessuti umani, in modo rapido ed economico”. La tecnologia R.E.M.S. non fa eccezione e può quindi essere utilizzata senza particolari precauzioni su qualunque tipologia di paziente e senza alcun rischio.
La tecnologia R.E.M.S. è stata oggetto dell’attenzione della European Society for Clinical and Economic Aspects of Osteoporosis, Osteoarthritis and Musculoskeletal Diseases (ESCEO)[ che ha preso in esame tutte le tecnologie disponibili per la valutazione della resistenza ossea alla luce delle esigenze cliniche attualmente non soddisfatte e irrisolte. In questo lavoro R.E.M.S. viene considerata non solo un valido approccio per la diagnosi dell’osteoporosi e la predizione del rischio di frattura, ma un vero e proprio superamento di molti dei limiti che caratterizzano le tecnologie attualmente disponibili per l’indagine della salute ossea. Un esempio è rappresentato dal lavoro di Degennaro et al. dove dal confronto tra i valori di BMD tra donne gravide e non gravide si è dimostrato per la prima volta una significativa riduzione della BMD nelle donne in stato di gravidanza. La tecnologia R.E.M.S. è stata oggetto di numerose ulteriori pubblicazioni scientifiche da parte di gruppi di ricerca internazionali. Tra questi, lo studio di Bojincă et al. ha mostrato l’attendibilità della BMD stimata con R.E.M.S. nella valutazione dello stato osseo in pazienti affetti da artrite reumatoide. In Kirilova et al. invece si evidenzia e si quantifica la differenza in termini di BMD per due gruppi di donne, il primo in condizione di menopausa ed il secondo non in menopausa. In Khu et al. la tecnologia R.E.M.S. è stata invece utilizzata per caratterizzare la relazione tra osteoporosi e indice di massa corporea. Il crescente interesse verso la tecnologia R.E.M.S. è inoltre dimostrato dalla pubblicazione di lavori di revisione scientifica dedicati a questa tecnologia.
UNA CORRETTA DIAGNOSI DELL’OSTEOPOROSI
SENZA RADIAZIONI
La tecnologia Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry (R.E.M.S.) è una tecnica innovativa non ionizzante per la diagnosi dell'osteoporosi e per la valutazione del rischio di fratture da fragilità. R.E.M.S., tramite una scansione ecografica dei siti anatomici assiali, femore e colonna, permette di elaborare i segnali ultrasonici nativi grezzi e non filtrati. La tecnologia R.E.M.S. analizza i segnali ultrasonici nel dominio delle frequenze: attraverso una analisi comparativa fra gli spettri ottenuti dal paziente esaminato ed una serie di modelli spettrali di riferimento si ottiene una stima della densità minerale ossea (BMD). L'accuratezza di questa tecnologia per la stima della BMD e del rischio di frattura è stata validata attraverso differenti studi clinici[1][2][3] mediante confronto con la più classica mineralometria ossea computerizzata (MOC), basata su tecnologia DEXA, considerata ad oggi il Gold Standard per la caratterizzazione della resistenza ossea tramite valutazione della massa
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI FRATTURA
La capacità del T-score R.E.M.S. di identificare pazienti a rischio di frattura da fragilità è stata valutata attraverso studi prospettici osservazionali. In particolare, nello studio longitudinale di Adami et al., un gruppo di più di 1.500 pazienti è stato sottoposto sia a scansioni MOC DEXA che a scansioni R.E.M.S., a seguito delle quali questi pazienti sono stati monitorati per un periodo fino a 5 anni col fine di valutare l’incidenza di fratture da fragilità e di studiarne la relazione con i valori di T-score precedentemente ottenuti dalle misure con entrambe le tecnologie. È stata dimostrata la capacità del T-score R.E.M.S. di predire l’occorrenza di fratture da fragilità. Questo significativo risultato ha portato gli autori a conclusioni positive riguardo all’efficacia della tecnologia R.E.M.S. nell’identificazione dei pazienti a rischio di frattura
osteoporotica.
Indicazioni
Sicurezza delle indagini ultrasoniche
Le indagini ecografiche sono considerate in generale una metodica sicura[17] la cui non invasività è riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità[18] (OMS) secondo cui "la diagnostica ad ultrasuoni è riconosciuta come una modalità di diagnostica per immagini sicura, efficace e molto flessibile, capace di fornire informazioni clinicamente rilevanti riguardo alla maggior parte dei tessuti umani, in modo rapido ed economico”. La tecnologia R.E.M.S. non fa eccezione e può quindi essere utilizzata senza particolari precauzioni su qualunque tipologia di paziente e senza alcun rischio.
Riconoscimento internazionale ed utilizzo clinico
La tecnologia R.E.M.S. è stata oggetto dell’attenzione della European Society for Clinical and Economic Aspects of Osteoporosis, Osteoarthritis and Musculoskeletal Diseases (ESCEO)[ che ha preso in esame tutte le tecnologie disponibili per la valutazione della resistenza ossea alla luce delle esigenze cliniche attualmente non soddisfatte e irrisolte. In questo lavoro R.E.M.S. viene considerata non solo un valido approccio per la diagnosi dell’osteoporosi e la predizione del rischio di frattura, ma un vero e proprio superamento di molti dei limiti che caratterizzano le tecnologie attualmente disponibili per l’indagine della salute ossea. Un esempio è rappresentato dal lavoro di Degennaro et al. dove dal confronto tra i valori di BMD tra donne gravide e non gravide si è dimostrato per la prima volta una significativa riduzione della BMD nelle donne in stato di gravidanza. La tecnologia R.E.M.S. è stata oggetto di numerose ulteriori pubblicazioni scientifiche da parte di gruppi di ricerca internazionali. Tra questi, lo studio di Bojincă et al. ha mostrato l’attendibilità della BMD stimata con R.E.M.S. nella valutazione dello stato osseo in pazienti affetti da artrite reumatoide. In Kirilova et al. invece si evidenzia e si quantifica la differenza in termini di BMD per due gruppi di donne, il primo in condizione di menopausa ed il secondo non in menopausa. In Khu et al. la tecnologia R.E.M.S. è stata invece utilizzata per caratterizzare la relazione tra osteoporosi e indice di massa corporea. Il crescente interesse verso la tecnologia R.E.M.S. è inoltre dimostrato dalla pubblicazione di lavori di revisione scientifica dedicati a questa tecnologia.